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Pubblichiamo l'intervista della giornalista Antonella Ricciardi (http://www.antonellaricciardi.it/) all'avv. Tarsia |
Link originale dell'intervista | |
Nel dialogo
che segue, l'avvocato Rosario Tarsia, del Foro di Roma, espone le principali
ragioni per cui il nuovo concorso a cattedra, indetto dal ministro della
Pubblica Istruzione, Francesco Profumo, sia iniquo, illogico, e,
conseguentemente, da invalidare. In particolare, l'avvocato Tarsia, da anni
difensore dei diritti dei docenti, e soprattutto della loro componente meno
garantita, quella dei precari, spiega, limpidamente, la dannosa inutilità
insita nella scelta del ministro di avere indetto un concorso riservato a
persone già vincitrici di concorsi: persone, cioè, che avevano già tutti i
titoli per potere accedere al ruolo, cioè al posto a tempo
indeterminato..circostanze che si erano verificate, infatti, per un certo
numero di insegnanti ogni anno, prima dell'incognita rappresentata dal nuovo
concorso. Tale concorso, peraltro, non mette in palio nuovi posti di lavoro, ma
rimette in discussione l'ordine con cui dovrebbero avvenire delle assunzioni
già previste da un piano triennale (le graduatorie, infatti, si aggiornano ogni
tre anni, coi nuovi punti dei professori), che dovevano avvenire,
originariamente, seguendo l'ordine delle graduatorie, cioè dell'elenco di
professori in "fila" per ottenere il ruolo...ordine stabilito sulla
base del loro punteggio, che a propria volta deriva dai risultati dei loro
studi e della percentuale di pratica nei loro insegnamenti. Il concorso indetto
da Profumo, invece, vuole sottrarre un 50% dei posti alla graduatorie, che
sono, invece, già piene di persone vincitrici di concorsi, in fila, appunto,
secondo il numero dei loro punti: tali graduatorie sono infatti quelle di
merito, che comprendono professionisti vincitori dei concorsi a cattedra del
1990 e del 1999 (molti dei quali non hanno, quindi, ancora una cattedra a tempo
indeterminato), e quelle ad esaurimento, degli abilitati all'insegnamento che
hanno partecipato alle Ssis (scuole di specializzazione per l'insegnamento
secondario), che a loro volta avevano superato un concorso in entrata, oltre ad
un percorso biennale comprendente esami di varia natura (i cui corsi
prevedevano frequenza obbligatoria), un tirocinio diretto nelle scuole, uno
indiretto, ed un nuovo concorso, in uscita. Le Ssis venivano indette ogni due
anni, ed avevano da tempo sostituito i concorsi a cattedra. Inoltre, Rosario
Tarsia, che ha all'attivo successi di notevole importanza sul fronte della
scuola, approfondisce anche ulteriori motivazioni che rendono il concorso
impostato in modo non condivisibile: tra queste, la problematica del danno
economico che può apportare un concorso assolutamente non necessario, le
molte incongruenza riguardanti le prove previste dal concorso stesso, la
circostanza che Profumo non abbia, invece, indetti il concorso proprio per delle
graduatorie esaurite.... Per possibili adesioni al ricorso dell'avvocato Tarsia
c'è tempo fino al 4 novembre; è molto utile ricordare, inoltre, che
un'eventuale iscrizione al concorso non è incompatibile con la partecipazione
al ricorso contro il concorso stesso: ciò, sia nel caso che si intenda poi
partecipare che non partecipare effettivamente a tale concorso, che, comunque,
l'avvocato Tarsia e moltissime persone che hanno a cuore il mondo della scuola
sperano possa essere, naturalmente, bloccato. Tale ricorso, presentato al TAR
del Lazio, può essere fatto proprio, comunque, da persone residenti in tutte le
regioni d’Italia.
Ricciardi: “Può spiegare ai lettori, in una sintesi chiarificatrice, quali ritiene che siano le motivazioni principali per cui si debba ritenere ingiusto il concorso a cattedra indetto dal ministro Profumo? In particolare, può indicare quali leggi e pronunciamenti giudiziari violi tale concorso che, peraltro, coinvolge graduatorie non esaurite?” Tarsia: “I motivi che rendono ingiusto il concorso sono tali e tanti che queste poche righe non basteranno per elencarli tutti, dunque mi limiterò a citare solo i principali. Chi volesse approfondire la questione, potrà ricevere spiegazioni dettagliate recandosi sul blog www.noalconcorso.blogspot.it o scrivendo un’email a noalconcorso@gmail.com .
In primis il
principale vulnus del provvedimento è portato dalla violazione di legge: art.
35 comma 5 ter dlgs 165/01; legge 241/90 art. 3; art. 97 Cost. in relazione
agli interessi e alle aspettative di diritto dei soggetti che si oppongono; da
qui il vulnus di eccesso di potere e difetto di motivazione.
Vi è poi un piano triennale di immissioni in ruolo, che con questo concorso viene stravolto. Vi sono palesi discriminazioni, soprattutto fra gli insegnanti di sostegno: pur possedendo un’abilitazione, alcuni docenti di sostegno non potranno partecipare al concorso per una serie di storture e paradossi nel bando che avrebbero fatto impallidire il buon Kafka.
Esistono
delle graduatorie composte da docenti vincitori di concorso, che hanno
pazientemente atteso il loro turno “accontentandosi”, per anni, di supplenze
annuali. Queste graduatorie saranno cancellate, con un colpo di spugna, sebbene
una sentenza della Cassazione abbia di recente affermato che, in presenza di
graduatorie concorsuali valide ed efficaci, l’amministrazione deve
motivare la scelta di indire un nuovo concorso. Naturalmente non vi
è traccia nel bando di concorso di tali motivazioni.
Questo
concorso è in contrasto con il principio di buon andamento della pubblica
amministrazione, che si esplicita nei criteri di ragionevolezza, efficacia,
efficienza, economicità. Questi ultimi sono pilastri su cui è poggiata la
gestione della pubblica amministrazione, così come sancito anche dalla
Costituzione. E, infine, viene da chiedersi: perché, in un periodo di tagli a destra e a manca, l’amministrazione ha deciso di sperperare 150 milioni di euro, o forse più, per un concorso di cui nessuno sentiva l’esigenza?” |